mercoledì 30 aprile 2008

Ansia da metamorfosi?

Ci ho pensato su molto. Dal giorno della sconfitta, mi domando "e adesso cosa succede?", "come si reagisce ad una simile disfatta?”, “sinistra unita o ognuno per sé?”. Ho provato anche a capire le ragioni per cui la Sinistra Arcobaleno ha fallito. Devo dire che tali ragioni ancora mi sfuggono. Sicuramente le cause sono molteplici (la questione del voto utile, il tempo limitato per la costruzione di una efficace campagna elettorale, un soggetto politico immaturo che sembrava più un cartello elettorale che un organismo unitario, il rigido atteggiamento conservativo di alcuni esponenti di partito, la scelta del leader, la mancanza di un meccanismo di partecipazione democratica, risposte non convincenti alle richieste degli elettori, proposte programmatiche probabilmente distanti dalle aspettative dei cittadini e – fatemelo dire – un simbolo improbabile), ma qualcosa sembra sottrarsi alla mia comprensione; mi chiedo ancora come sia possibile che la Sinistra non abbia rappresentanza in Parlamento.
Tra i compagni vedo molta agitazione e percepisco una certa ansia rispetto al futuro. Panico da metamorfosi. Costituente socialista, costituente comunista, costituente arcobaleno. Unirsi o tornare alla precedente frammentazione? Cercare di unire l’unibile, dividere il divisibile.
Mi chiedo perché rincorrere con affanno questi obiettivi, certo tutti condivisibili. Prendiamoci un po’ di tempo, facciamo un passo indietro. Torniamo pure ai partiti, ai movimenti, ai luoghi in cui solitamente facciamo politica e da qui ricominciamo a capire quale sia la strada da percorrere. Unitamente però dovrebbe partire presto un tavolo unitario, uno spazio di discussione permanente della Sinistra che veda la partecipazione paritaria di tutti i partiti politici (Sinistra Democratica, Verdi, Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Sinistra Critica, Partito Comunista dei Lavoratori) e il coinvolgimento di esponenti dei movimenti e delle associazioni. Un coordinamento nazionale che non abbia nessun intento costituente, ma funzione assembleare, di confronto e anche di rappresentanza, che sappia ridare forza a una Sinistra divisa, parcellizzata, e che ha perduto la sua presenza nelle istituzioni. Non so se questa sia una prospettiva possibile, ma di certo è auspicabile.
Credo che saranno poi le manifestazioni, a cui non mancheremo di partecipare, e le prossime elezioni per il Parlamento Europeo nel 2009 (in cui non varrà nessun appello al voto utile) a dirci se una sinistra esiste e che consistenza abbia.

1 commento:

Stefano Reves S. ha detto...

Esatto ''panico da metamorfosi''. Se riuscirete a trasformarlo in stimoli positivi ma soprattutto a rinnovarvi nel contesto sociale pseudoliberale, allora ci saranno buone prospettive per rivedere qualche "compagno" in Parlamento.