giovedì 28 maggio 2009

Le TV oscurano la lista comunista e anticapitalista. Mobilitazione

Il Comunicato di Claudio Grassi, Segreteria nazionale Prc-SE area organizzazione.

La lista comunista e anticapitalista è stata totalmente oscurata dal duopolio RAI-Mediaset. Non lo diciamo noi, ma l`AGCOM (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni). La Rai dal 9 maggio al 16 maggio ha dedicato tempo informativo (sia di notizie relative, che direttamente al diritto di parola) rispettivamente per Rifondazione comunista 2 minuti e 9 secondi, mentre per il Partito dei comunisti italiani 2 minuti e 11 secondi. Questi sono gli incredibili risultati pur avendo la Rai testate giornalistiche come il Tg1, Tg2, Tg3 e RaiNews24.
Non è andata certo meglio sulle reti Mediaset del Presidente Berlusconi: sempre per lo stesso periodo preso in esame il totale di informazione riservata alla lista comunista e anticapitalista è di 17 secondi! Le cose non migliorano nel periodo successivo in esame: dal 17 al 23 maggio, 2 minuti e 11 secondi per la Rai e 1 minuto e 13 secondi per Mediaset.
Non stupisce che un`impresa privata - proprietà di un monopolista della comunicazione oltretutto Presidente del Consiglio (situazione che non ha eguali in nessun paese al mondo) - non dia spazio a chi rappresenta una vera alternativa al liberismo e al piattume della politica e che chiama la crisi economica che stanno pagando i lavoratori con il suo vero nome: la crisi di un modello di sviluppo fondato sul mercato, sulla finanziarizzazione e sulla svalorizzazione del lavoro umano.Stupisce (ma ormai non troppo) che un servizio che dovrebbe essere pubblico fornito dalla RAI - per cui tutti paghiamo il canone - che dovrebbe garantire il diritto all`accesso alla comunicazione di tutti i soggetti politici, neghi la sua missione di informazione corretta, plurale e democratica. Forse è più facile discutere di Noemi Letizia piuttosto che confrontarsi con delle nostre proposte concrete e realistiche per uscire da questa crisi e non far pagare (anche con la vita) sempre e solo ai lavoratori e alle lavoratrici i prezzi di un modo di produrre e consumare pazzesco e distruttivo.
Per questo proprio sotto la RAI a Roma ci siamo dati appuntamento domani Giovedì 28 maggio dalle 10 alle 15 in Viale Mazzini 14. Prc, Pdci, Socialismo 2000, ma invitamo tutte e tutti i cittadini che credono che una comunicazione corretta e pluralista sia la spina dorsale delle moderne democrazie. Così come invitiamo tutti i soggetti che si vedono negare ogni giorno il loro diritto a comunicare. Chiediamo che chiunque abbia a cuore la vita democratica di questo paese partecipi ai presìdi democratici che stiamo organizzando sotto le sedi regionali della Rai sempre per domani Giovedì 28 maggio dalle 10 alle 14. Invitiamo ai presìdi anche i lavoratori e le lavoratrici dei media perchè più democrazia nella comunicazione significa anche più garanzie per le loro libertà di lavorare e informare correttamente e senza censure.
Noi della lista comunista e anticapitalista utilizziamo tutti i media per comunicare -comprese le opportunità offerte dalle nuove tecnologie digitali - ma non possiamo permettere che sui media fondamentali come la televisione ci sia una censura che falsifichi il confronto politico e inganni i cittadini. Una censura verso chi in Europa andrà anche per garantire il diritto a comunicare di tutti e tutte.

mercoledì 27 maggio 2009

Nasce www.unaltraeuropa.it


La lista comunista Pdci-Prc, inaugura un sito web dedicato alle elezioni europee (http://www.unaltraeuropa.eu/), da cui prende avvio la campagna elettorale del cartello anticapitalista (Paolo Ferrero sarà ospite, oggi dalle 16, di Pdci-TV (http://www.pdcitv.it/), la web tv dei comunisti italiani). «Con mezzi minimi - afferma Jacopo Venier, responsabile comunicazione del PdCI - stiamo riuscendo a rompere dal basso la censura che ci cancella dai grandi media».


Novara, manifestazione contro gli F-35

Riceviamo e inoltriamo dai gruppi "Sempre contro la guerra", "Disarmiamoli", "Retuvasa"

MARTEDÌ 02 GIUGNO 2009 A NOVARA MANIFESTAZIONE NAZIONALE CONTRO GLI F-35

L'iter parlamentare per l'approvazione dell'insediamento, a Cameri (NO), della fabbrica della morte per l'assemblaggio degli F-35 è ormai definito. A partire dal 2010 inizierà la costruzione del capannone da cui usciranno delle macchine che verranno consegnate a diversi stati che li utilizzeranno per bombardare ed uccidere. Tale impresa industriale-militare viene condotta, con ampio dispendio di denaro pubblico, dalla multinazionale statunitense Lockheed Martin in associazione all'italiana Alenia Aeronautica (del gruppo Finmeccanica) e coinvolgerà una serie numerosa di fabbriche di armi e di morte collocate qua e là sul nostro territorio. Insomma, il riarmo come via d'uscita dalla crisi economica, come con la Grande Crisi degli anni '30 e con la Grande Depressione di fine '800. Peccato che in entrambi i casi questa strada abbia condotto a guerre mondiali. Di certo, l'impiego dei nuovi bombardieri nelle missioni "di pace" produrrà distruzione, morte e sofferenza. Di sicuro gli F-35 sono i perfetti strumenti operativi di una sorta di gendarmeria mondiale in via di perfezionamento: una volta costruiti non faranno certo la ruggine in qualche hangar italiano o olandese, bensì saranno presto adoperati per uccidere e distruggere in svariate guerre, sia attuali sia future. Gli F-35 ci costeranno un sacco di soldi: circa 600 milioni di euro per costruire e attivare la fabbrica di Cameri, circa 13 miliardi di euro (a rate, fino al 2026) per l'acquisto dei 131 aerei che l'Italia vuole possedere.
Del resto è stato già speso o impegnato quasi un miliardo di euro. E ciò risulta ancor più impressionante se si considera la grave crisi economica in corso. Nessuno può ignorare che, con una spesa di questa entità, si potrebbero senza alcun dubbio creare ben più dei miseri 600 posti di lavoro promessi all'interno dello stabilimento di Cameri. Si potrebbe altresì intervenire in vario modo per migliorare le condizioni di vita di tutti: per esempio ampliando e migliorando la qualità della spesa sociale, tutelando davvero territori e città (basti pensare agli effetti del terremoto abruzzese), investendo in fonti energetiche rinnovabili e ridistribuendo reddito. E poi vogliono costruire gli F-35 proprio ai confini del parco naturale del Ticino, che dovrebbe quindi sopportare l'impatto dei collaudi di centinaia e centinaia di aerei rumorosissimi e certamente inquinanti, con le relative gravi conseguenze per la salute e la qualità della vita degli abitanti della zona, mentre si potrebbe riconvertire il sito militare ad uso civile. In definitiva, siamo contro gli F-35 perché ci ostiniamo a pensare che sia possibile vivere in un altro modo: senza aggredire gli altri popoli, senza militarizzare il territorio ed i rapporti sociali, operando perché cessi davvero la terribile guerra permanente che l'occidente dei ricchi conduce contro i poveri del nord e del sud del mondo.

Tutti a Novara, quindi, il 02 giugno 2009 alle ore 15.00, davanti alla stazione ferroviaria in piazza Garibaldi. Da lì partiremo per percorrere le strade della città e per gridare forte la nostra opposizione all'ennesima impresa di morte. Contro la militarizzazione dei territori, contro le fabbriche della morte, contro tutte le guerre, per la riconversione dei siti militari ad uso civile, per un diverso modello economico.