sabato 13 giugno 2009

Il popolo chiede unità

Riportiamo alcune valutazioni di Italo Palumbo (di “Unire la Sinistra”) pubblicate sul sito di Sinistra e Libertà

Il centro sinistra ha il dovere di riprendere il discorso della Sua unità. Troppe le lacerazioni che si sono prodotte in questi anni, ritenendo che tutto fosse riconducibile a un bipolarismo, un po’ determinato dagli elettori, un po’ incentivato da riforme elettorali che, di fatto, hanno messo nell’angolo tutto ciò che poteva, in qualche modo, dare fastidio ai manovratori (PDL –PD). Le elezioni Europee hanno, di fatto, sconfitto questa filosofia. La PDL ha subito una flessione ed è sicuramente al di sotto delle previsioni che alla vigilia erano state annunciate. Il PD subisce una sconfitta consistente che non le consente più di ragionare in termini di partito unico del centro sinistra.
La sinistra si rimette in cammino e le sue diverse articolazioni la collocano oltre il 7% di consensi. Si apre una nuova stagione e il PD deve, con un bagno di umiltà, riprendere a riannodare le fila di tutto il Centro-Sinistra, senza spocchiosità, perdendo l’atteggiamento di chi crede in una sua superiorità, non solo numerica ma anche culturale, rispetto al resto del Centro-Sinistra. I dati elettorali dicono con franchezza che il centro destra, pur avendo avuto un risultato importante, è al di sotto del 50%. L’opposizione al governo Berlusconi va oltre il 50% e può, non solo di competere, ma anche vincere nel futuro, purché si realizzino almeno due condizioni: La prima è il ritorno tra la gente, uscendo fuori dai palazzi del governo, riannodando quel rapporto fiduciario da qualche tempo interrotto con i cittadini, proponendo con forza i temi propri: lavoro, Sanità, diritti, giustizia, saperi, ricerca, diversi e distanti dalla politica delle destre, ridando fiato alla politica verso i ceti più deboli della nostra società, riprendendo un forte dialogo con le rappresentanze dei lavoratori. La seconda questione è mostrarsi ed essere uniti nel centro sinistra, interrompendo anche visivamente il consociativismo culturale che si annida in molti ambienti del Centro-Sinistra, soprattutto istituzionale (amministratori locali, rappresentanze parlamentari). Il PCI e la DC erano alternativi e tali apparivano agli occhi degli elettori. Il danno che si sta producendo con una specie di “concertazione istituzionale” soprattutto negli enti locali, che nasconde una gestione condivisa del potere, è sotto gli occhi di tutti. Il popolo del Centro-Sinistra deve sapere da quale parte si sta e quali interessi si intendono sostenere e difendere. Di Pietro è stato in grado di offrire questa sua diversità, anche con forzature e con un programma, soprattutto in materia economica, non condivisibile.
Il centro sinistra è diviso e la Sinistra continua a essere frammentata. Dobbiamo rimetterci in cammino su contenuti forti, chiari, determinati. Dobbiamo costruire la sinistra su politiche sociali forti, e dobbiamo costruire un’alleanza con un’area moderata che pratichi, anche al suo interno, una politica non conflittuale, come è avvenuto in più occasioni tra le diverse componenti del PD, che hanno dato un’immagine confusa della linea politica assunta. Il progetto politico che bisogna costruire deve avere alla base le condizioni di vita degli italiani, svincolata dai grandi interessi economici e finanziari del Paese. Saranno in grado il PD e la Sinistra di dare una svolta alla politica economica del Paese? Saranno in grado le amministrazioni locali di Centro-Sinistra e gli amministratori oggi collocati all’opposizione, di aprire una nuova sfida sul terreno delle idee? Io credo che dobbiamo tentare di compiere una svolta. Dobbiamo rimetterci in campo, senza farci chiudere in un angolo e senza vivere una condizione minoritaria.
Sinistra e Libertà, nella quale mi riconosco, ha avuto poco tempo per far conoscere la sua proposta politica al Paese. E’ stata tra l’altro oscurata dai “media”, ed è stata ancora troppo divisa in ragione delle sue componenti interne e quindi ancora poco incisiva. Bisogna riconoscere, nel contempo, che è stata percepita dagli elettori, come una novità positiva nel panorama politico italiano e in alcune aree, come il mezzogiorno, ha superato il 5% di consenso. Questa esperienza non può essere abbandonata. Deve essere valorizzata e arricchita e deve sfociare in un nuovo partito della sinistra. Dobbiamo chiedere a tutti quelli che si ritengono di sinistra, che provengono dalle diverse culture: comunista, socialista, ambientalista, di chiudere una fase di conflittualità durata a lungo, chiudere definitivamente con una diaspora che ha prodotti danni enormi non solo alla politica ma anche al Paese. Il Popolo di Sinistra, ci chiede questo: Unità. Oggi la fase costituita dal cartello elettorale, si chiude e va aperta la fase del nuovo partito della sinistra che appare ormai urgente e irrinunciabile.

http://www.sinistraeliberta.it/sinistra-e-liberta-il-popolo-chiede-unita/

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