mercoledì 2 luglio 2008

Anche l'AISEA contro la schedatura di Rom e Sinti

Appello dell'AISEA (Associazione Italiana per le Scienze Etnoantropologiche) contro la schedatura di Rom e Sinti

In seguito alle numerosissime segnalazioni giunteci da singoli e da varie realtà del sociale, e facendo seguito a precedente messaggio, l'AISEA, in quanto associazione nazionale che storicamente raccoglie gli antropologi socioculturali italiani, tanto di ambito accademico quanto museale ed extrauniversitario, esprime la più ferma riprovazione per le iniziative governative che prevedono la schedatura e la rilevazione delle impronte digitali di Rom e Sinti presenti sul territorio italiano, peraltro senza riguardo per adulti e minori. Tali provvedimenti sono infatti inaccettabili per la postura etica che anima la ricerca antropologica, dal momento che sulla scorta di paure e di un disagio talora comprensibili, mettono in atto e leggittimano tutta una serie di pratiche apertamente discriminatorie che ledono profondamente la dignità umana. In nome dell'emergenza sicurezza, quello che si viene configurando è uno stato di eccezzione permanente in cui è possibile per alcuni cancellare il sistema delle garanzie e dei diritti universali, cosìcchè di volta in volta nella violazione di quelli che sono diritti fondamentali della persona si produce la riduzione progressiva degli spazi di libertà per tutti, tutte e ciascuno. Su questi temi lanciamo pertanto un forte appello per una mobilitazione ampia, al tempo intellettuale e fattiva, rilanciando e promuovendo occasioni di discussione e critica tantopiù necessarie nel clima politico e sociale che abbiamo dinanzi (per approfondimenti si invita a visitare il sito dell'Osservatorio sul razzismo e le diversità di Roma Tre: http://host.uniroma3.it/laboratori/osservatoriorazzismo/)

L'appello è firmato dal Presidente dell'AISEA Luigi Lombardi Satriani e dal l Segretario generale Francesco Pompeo

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